Cap. 4 - Pag. 158

Cap. 4 - Pag.159 

Un terzo Diacono, detto il napoletano, complice un’altrettanta notevole opera filologica e traduttiva. Dal IX al X secolo la cultura napoletana era ancora prevalentemente religiosa. In questo periodo sorsero a Napoli molti monasteri benedettini, quindi altri scriptorum. L’ora et labora, per i monaci, consisteva essenzialmente nel copiare migliaia di codici destinati ad arricchire sempre più le biblioteche ecclesiastiche. Non c’era monastero, a Napoli, che non avesse la sua magnifica biblioteca, ricca di pergamene e codici miniati. Solo nel periodo normanno la cultura napoletana prese una svolta, anche perché la letteratura primitiva venne offuscata dall’insorgere di nuove forme, che allora avranno avuto carattere di sperimentazione. La cultura dottrinale, basata sulla dinamica della cogitazione, suggeriva nuove dimensioni di letteratura. Già si parlava di medicina e teologia. Nacque la Scuola Medica Salernitana, i cui studiosi furono i precursori della ricerca scientifica moderna. La Scuola Salernitana ebbe carattere planetario, nei limiti del vecchio mondo, naturalmente. Dovunque, questi studiosi, esercitavano la professione di medico.

A pensarci bene questo interesse dei campani per la medicina è un retaggio storico, a giudicare da un medico per famiglia dei miei torresi e dallo affollamento della facoltà di Medicina dell’Università di Napoli. Dapprima, in questa fucina di scienza e cultura, si traducevano in latino opere arabe. Nel periodo normanno, intorno al XII secolo, assunse carattere prioritario la scienza medica. Dai Curiales, testi di questa letteratura, a mezza strada tra la medicina e la poesia, si affermò addirittura un tipo di scrittura, la famosa curialesca napoletana. Il XIII secolo fu il periodo della decadenza di questa importante istituzione scientifico-letteraria. «Se vuoi star bene - dice una delle ricette del Regimen Sanitatis - fuggi dalle cure intense e continue, non adirarti mai, futteténne, (come dissero a S. Gennaro i napoletani moderni quando volevano declassarlo), scaccia la passione intensa. Ma accosta il labbro ai calici di Bacco molto sobriamente; godi di tutto il cibo, ma in abbondanza, un bel sonnellino al pomeriggio. Non trattenere ne orina ne scorregge. Così vivrai felice e lunga vita». Come attingono lontano le origini caratteriali del mio popolo.